Giro del Salento 4 giorni in MTB


DIARIO DI UN VIAGGIO ATTRAVERSO IL SALENTO COSTIERO
in mountain bike con bagaglio treno+bici+hotel
6 giorni di vacanza, 2 di viaggio in treno e 4 di viaggio in bici, dal 12 al 17 ottobre 2017
Raffaele 
GIORNO 1
... da Lanciano a Lecce ...
Parto alle 5:13 ( in ritardo ) da casa per prendere il treno delle 5:35 da San Vito Lanciano per Termoli
Successive tratte Termoli – Foggia, poi Foggia – Bari, quindi Bari – Lecce
Arrivo a Lecce in tarda mattinata e, visto che l’hotel fa il check-in a partire dalle 14, faccio subito un giro per nel bellissimo centro chiuso al traffico, in una giornata di splendido sole. Noto che circolano tante biciclette di persone che escono dal lavoro, si spostano per commissioni, accompagnano e riprendono figli a scuola, vanno all’università … quanto di più vicino ad Amsterdam mi sia capitato di vedere in Italia finora ( non sono mai stato a Ferrara, si, è vero )
L’Agenzia VacanzeEmozioni, presso la quale i miei amici mi hanno fatto il bellissimo regalo di un buono vacanza per i miei primi 50 anni, ha prenotato seguendo le mie indicazioni una serie di sistemazioni comode per ogni pernottamento in modo da essere vicino al centro vitale dio ogni posto di approdo a fine giornata di luce.  Mi sistemo quindi nel bello e comodo Hotel delle Palme che mi hanno consigliato, dal quale il centro si raggiunge con una passeggiata di 10 minuti al massimo. Mi danno tranquillamente la possibilità di portare la bici in camera perché smontare ogni volta la borsa anteriore sotto il manubrio sarebbe laborioso. Mi metto “in borghese” ed esco di nuovo, a piedi, per un intenso pomeriggio Leccese, tutto vissuto nel centro ancora molto frequentato da turisti, soprattutto coppie di tedeschi ed inglesi, in questa stagione.
Ceno in un pizzeria che promette di essere napoletana … e lo è
Domani si parte per il giro del tacco, riva riva, in bici.

GIORNO 2 
... da Lecce ad Otranto ...
Parto non prestissimo e con qualche sosta di orientamento esco da Lecce nella direzione voluta. Oggi c’è qualche nuvola e sarà freschetto fino a metà mattinata, poi, una giornata estiva 100%. Prendo la strada dritta e scorrevole che va verso l’Adriatico, piegando leggermente già verso sud, sotto Marina di Cataldo. Ad un certo punto trovo le indicazioni per un itinerario ciclabile e, visto che dai cartelli sembrava portarmi nella direzione voluta, lo seguo senz’altro. Le ciclabili sono di fatto solamente strade a ridotta circolazione di automobili che vengono avvisate della presenza di biciclette da cartelli che invitano a prestare attenzione. Niente di più ma visto la bassa stagione e le innumerevoli strade che attraversano la campagna pugliese, funzionano bene. Pedalo tranquillo, comodo e sicuro e non incrocio anima viva, anche nell’abitato di Acaya e nei pressi del golf club che precede l’incrocio con la strada litoranea per Otranto. La ignoro e vado dritto per un sentiero di campagna che promette (a sensazione) di sbucare al mare, attraverso un boschetto e trovo una carrabile dove comincio ad incrociare persone a piedi o con mountain bike. Mi dico che finora ho fatto l’itinerario perfetto e di li a poco una stradina dice “ponte …. “ che poi si rivelerà essere una passerella sulla laguna che in molti periodi dell’anno è impraticabile perché sommersa. Io invece l’attraverso passando su un viottolo sabbioso e pieno di detriti … ed è Mare Adriatico
Mi godo la zona paludosa delle Cesine tentando una via costiera per proseguire, rientro verso la strada, torno sul mare dove c’è il lido delle Cesine, poi proseguo attraversando Torre Specchia Ruggeri e San Foca.
Dopo questi abitati si trova La Roca Vecchia con il suo sito archeologico e la Grotta della Poesia, con una serie di insenature e baie rocciose, oltre alla famosa piscina naturale
Proseguo per Torre dell'Orso ed attraverso l'area wwf davanti alla quale so stagliano in mare i due grandi scogli "le due sorelle", arrivo fino ad una accogliente baia a Sant'Andrea dove decido di fare una sosta lunga tintarella bagnetto e grande primo ai frutti di mare
Proseguo per il selvaggio litorale attraversando Conca Specchiulla e la pineta della spiaggia di Frassanito ritrivandomi dentro un villaggio turistico deserto che attraverso con il timore di essere apostrofato ... ma non si vede nessuno.
Un chilometro sulla battigia della spiaggia di Serra Alimini per poi rientrare nella fitta vegetazione e sbucare finalmente dopo molto vagare nella foresta sul ponte dei Laghi Alimini.
Incontro un tipo in bicicletta che mi chiede da dove vengo (sempre in inglese, prima di capire che non sono straniero e sciogliersi un poco di più anche nel dialetto locale ), parliamo per un poco dei suoi giri e alla fine mi dice che posso continuare ancora per un bel peza fuori strada.
Così faccio, nella pineta che protegge la baia dei Turchi, fra immensi parcheggi nella campagna che non riconosco immediatamente come adibiti a tale funzione. Qualche volta è difficile persino, nel percorrerli completamente vuoti, capire da che parte vi approdano migliaia di automobili in estate. Sono bei posti quando sono così, vuoti. Ti lasciano un senso di immenso e di selvaggio.
Torno sulla strada poco prima di Otranto, per poi proseguire fino alla mia meta di questa giornata, l'Hotel Vittoria Resort.
L'hotel è molto bello, ha una piscina e un centro benessere. Pochi ospiti ovviamente in questa stagione. Sempre bici in camera, bella grande e confortevole.
La sera giro per il bellissimo centro storico di Otranto cenando in modo sublime con street food di pesce locale, in un simpatico e giovanile e miscoscopico locale con piccoli tavoli dove si sta semi-seduti, piuttosto in piedi. 
GIORNO 3
... da Otranto a Leuca ...
Il mio amico Franco ieri sera mi ha chiamato per darmi due dritte importanti. La prima è il laghetto blu della cava di bauxite abbandonata che si trova subito dopo Otranto, se sai dove sta. Un posto che sembra l'Australia o un angolo delle montagne rocciose americane, per la particolarità del rosso acceso della terra che si spechia in questo sinistro laghetto circolare. Visita fatta di non primissima con tanto di giretti intorno al lago che sembra un circuito di allenamento per moutain bike, poi deciso di puntare dritto giù al mare, per capire dove sta questo faro.Discesa bellissima con riflessi del sole non ancora alto.
Lo vedo e provo ad avvivìcinarmi seguendo la costa sulle rocce che hanno una traccia di sentiero, ma come immaginavo non sufficientemente agevole da poter proseguire con la mia bici, che "quasi tutto può" ma pesa sempre 30 chili quando la devo sollevare.
Quindi trorno sui miei passi fin quasi al laghetto poi devio su un bel single treck che promette bene, molto stile steppa russa. Infatti se non fosse per una vangata di troppo del contadino locale mi avrebbe portato fino al faro di Punta Palascia, che comunque raggiungo facendo l'ultimo tratto sulla strada. Franco mi ha detto che è il punto più ad Est di tutta l'Italia, il primo a vedere sorgere il sole.
Preseguo oggi in prevalenza su strada, anche perchè questo su e giù della prima parte della mattinata ha fato si che il sole sia già alto e la strada ancora tanta.
Torre S. Emiliano e campagna Salentina per una serie di saliscendi, Porto Badisco, Santa Cesarea Terme ( si sente infatti, lo zolfo nell'aria ) 
Mi fermo a fare un poco di foto nel posto dove ricordo esserci fermati nella mitica vacanza-campeggio fatta negli anni verdissimi con amici che ancora oggi lo sono. Un ponte alto, rocce scavate per ricavarne discese al mare e anche una piscina incastonata nelle stesse. Avevamo fatto il bagno qui, in una sosta prima di arrivare a destinazione, in sei sul camper del Signor Filippone
Ho voglia di arrivare presto e fare un bel bagno, vado avanti.
Castro e Marina di Castro.
A Marina di Andrano mi fermo per una bella birra ( non mi serve molto altro, la colazione è stata fatta in stile ciclistico, all'inglese, all'americana e all'italiana per non farsi mancare risosre ) 
Porto Tricase e Marina di Porto, Marina Serra, Contrada Guardiola, Novaglie, gagliano del Capo ... la strada è molto piacevole da percorrere, il mare sta a volte giù, a volte si vede dall'alto, poi ci si riavvicina, gli abitati hanno tutti sulla sinistra della strada, lato mare, recinti con parcheggi privati che lasciano immaginare discese al mare o sulle rocce oppure accessi ad abitazioni sotto il piano della strada. Alcuni parcheggi sono obreggiati da piante rampicanti e fiori, sono tutti vuoti e mi viene voglia di fermarmi in uno di questi, così, senza un vero motivo.
Spettacolare sosta sul Ponte del Ciolo dall'alto del quale dedo nuotare nel blu immenso una coraggiosa creatura bionda
Ultimo tratto di strada ed eccomi al Faro di Santa Maria di Leuca, faccio una deviazione per salire sul piazzale ampissimo e monumentale della Basilica Santuario
Già che ci sono allungo fino a Punta Ristola (il punto più a Sud del tacco pugliese, la separazione fra Mare Adriatico e Mar Jonio)
Davanti all'Hotel Terminal ho visto una gran fila di auto d'epoca parcheggiate e movimento alla reception, infatti il pomeriggio si rivelerà movimentato dalla gara di regolarità e da un Convegno dell'Ordine degli Avvocati di Lecce che porterà un certo interesse non tanto nella sala delle conferenze quanto nel lido antistante l'hotel.
Mi faccio il bagno sia al mare che nella piscina e poi assisto alla fila di avvocati che ritirano l'attestato di partecipazione al convegno e che prima avevo come compagni di spiaggia sui lettini a prendere il sole  
La sera mi riserverà la più grande sorpresa del viaggio, il Concerto dell'Orchestra della Notte della Taranta che si terrà proprio li, davanti al mio hotel, con grande partecipazione, misure di sicurezza e chiusura del traffico su tutto il lungomare. Tutti abballare !
GIORNO 4
... da Luca a Gallipoli ...
Subito dopo Leuca c'è l'abitato di Marina di Fellonica ( forse il posto dove abbiamo fatto il campeggio nel 1985/86 ? ) ... amici, aiutatemi a ricordare
quindi proseguo per Marina di San Gregorio e Pescoluse ( Le Maldive del Salento ) facendo qualche tratto sul bagnasciuga e poi seguendo il canale interno che collega una serie di laghetti attrezzati artificialmente
Continuo sempre seguendo il mare su tracce costiere attraverso Lido Marini, Marini, torre Mozza fino ad arrivare nella zona vip di Marina di Ugento e la spiaggia dorata della Fontanelle
Preseguo sempre fuoristrada per arrivare a Torre Pizzo dalla quale si apre la vista sul golfo di Gallipoli. Qui incontro una coppia di turisti tedeschi, lui si chiama Tomas ed attacca bottone chiedendomi di fare una foto - a me, con la mia macchinetta - poi chiacchieriamo un poco grazie al mio stentato inglese e mi confessa che avrebbe volentieri fatto anche lui il Salento così, in bicicletta, come quando dalla Germania aveva viaggiato per un mese fino a scavalcare i Pirenei, dormendo dove capitava. Evidentemente devo aver risvegliato in lui parecchie nostalgie ... comunque ci lasciamo e ci auguriamo buon prosieguo delle vacanze.
Successivamente il destino me li fa reincontrare sulla spiaggia di Punta della suina, poco più avanti, dove loro sono arrivati in macchina parcheggiando in uno dei camp-park agricoli famosi, prima descritti. Allora li avvicino mostrando le foto scattate poco prima e mi offrono una coca cola nel bel baretto della spiaggia, dopo aver fatto il bagno in un acqua dalla temperatura decisamente estiva, forse anche perchè molto protetta nella baia. Questa volta ci scambiamo i contatti per poter loro inviare le foto e magari un giorno rivederci, chissà.
Un poco a malincuore lascio la spiaggia per l'ultima pedalata della giornata (pensavo) fino a Gallipoli. Piazzo la bici in camera nel centralissimo Hotel del Pescatore, nell'isola centro storico e questa volta gli spazi sono un poco risicati. Il palazzo è però molto bello e articolato in vari piani e corridoi, con una corte centrale dove sono in bella vista 4 bici con borse (sempre di sicuro in uso a turisti inglesi o tedeschi). 
Faccio un giro per Gallipoli, poi una gustosa cena di pesce nell'Hotel dove il proprietario si da molto da fare per far bella figura con 3 clienti ( un impresario e due artisti ) con i quali scatta anche delle foto. Saranno su un palco per esibirsi a breve ... chiedo dove ed è ad Alezio, vicino ma non abbastanza da raggiungere a piedi e così non ci penso più di tanto, smonto le borse e accendo la fotoelettrica anteriore e la pulsante postreriore per pedalare tranquillo su uno stradone dritto e buio fino al paese in questione. Solo lì consumerp la mia delusione per essermi inbattuto in un concerto de Los Locos, duo molto in voga nelle passate estati artefice di tormentoni da ballo di gruppo. Comunque bella pedalata anche al ritorno, e la sera un poco di freschetto lo fa
GIORNO 5 
... da Gallipoli via Porto Cesareo a Lecce ...
Esco da Gallipoli per Rivabella (beach) e Padula Bianca facendo anche qualche tratto sulla spiaggia per evitare di rientrare seguendo la strada asfaltata. Attraverso quindi il Lido delle Conchiglie e quando rientro sulla strada passo quella che da lontano sembra una torre ma chiamasi La Montagna Spaccata per via della strada che la attrversa. 
Subito dopo mi arriva una telefonata di lavoro che mi riporta per qualche minuto a pensare alla vita di tutti i giorni ... ma basta qualche pedalata sotto il sole di questo lunedì mattina per tornare nell'atmosfera del viaggio.
Santa Maria al Bagno è davvero carina, le persone escono di casa per scendere nella baietta sabbiosa al centro del borgo e camminare sul bagnasciuga o fare un bel bagno in pieno sole. Segue il paese un lungo e ampio marciapiede pedalabile che passando per l'abitato di Santa Caterina mi porta fino ad un fine strada che sembra senza soluzione. Torre dell'Alto.
L'accesso all'area protetta di Porto Selvaggio non è interdetto, vedo persone che salgono su una scalinata verso la torre che probabilmente li immetterà nel parco, ma non è adatta al mio equipaggiamento. 
Torno indietro e chiedo ad una signora che passeggia con cane vicino a villini uno dei quali dovrà essere la sua casa e trovo l'informazione giusta. C'è una stradina di terra in un posto che mi spiega dalla quale vede continuamente uscire ciclisti. E' la mia, ma devo davvero ringraziarla perchè la dritta salita sterrata con la quale si apre l'itinerario off road per Porto Selvaggio non l'avrei mai presa, non fosse stato per queste indicazioni preziose.
Probabilmente l'attraversamento questo tratto del viaggio è stato il più emozionante e spettacolare per la grandiosità della natura e la sensazione di solitudine nella stessa. Dopo il single track a salire e riscendere, presso Villa Tartufi si incontra una sterrata carrabile che mi porta quasi ad uscire verso la strada, poi trovo la direttissima per il mare, che con stupore rispetto al nulla di qualche metro prima, è una sterrata larghissima che fa presumere una intensa frequentazione estiva. L'incontro con il mare alla fine della discesa, è come vedere per la prima volta l'acqua.
Anche qui faccio vari su e giù (resto incastrato e devo tornare indietro sulle rocce verso la Grotta del Cavallo) prima di decidermi a risalire sulla strada e rivedere il tutto a ritroso dal punto di vista di Torre Uluzzo.
Ho poi la fortuna di trovare i segnali di un percorso in mountai bike ( le tipiche fettucce rosse e bianche che andrebbero tolte dopo una gara ) e lo seguo su rocce impervie fiducioso perchè se una bici lo ha percorso ... può farlo anche la mia
Arrivo a Torre dell'Inserraglio poi decido di viaggiare un poco più veloce e comodo attraverso S.Isidoro e Torre Squillace perdendo per l'ultimo tratto la strada (uno poco dritta e noiosa a dire il vero ) fino a Porto Cesareo.
Percorro tutto il paese deserto dell'ora post-pranzo e mi fermo per un altro bel piatto di pasta ai frutti di mare.
Lascio il mare senza l'ultimo bagno perchè so che dovrò pedalare ancora un bel pò, fino a Lecce.
La strada è liscia ma un poco di traffico qui c'è, mi fermo ogni tanto e passo per tutti i borghi che normalmente sono bypassati dalla strada a percorrenza veloce con delle varianti, così ogni tanto vedo persone, case e la strada mi sembra più interessante.
Passo così per Leverano, Copertino e San Pietro in Lama per poi recarmi nella stazione di Lecce a fare il biglietto per il ritorno.
Passerò a Lecce un'altra piacevole serata in un pub con carne buonissima, che mi pare si chiami Road55 
GIORNO 6
... da Lecce a casa
Decido di prendere il treno più comodo anche per non rinunciare all'ultima grandiosa colazione alla quale il mio metabolismo si è già abituato. Parto quindi con il treno di poco prima delle 8 consapevole che la giornata di viaggio sarà lunga, ma si rivelerà un altro giorno di vacanza.
A Foggia devo aspettare 2 ore per la coincidenza e quindi mi giro un poco la città in bici, senza avere molto appetito ... ma alla fine mi imbatto in una accogliente osteria con tavolini in strada e pranzo comodo e buono, in compagnia di leccesi in pausa lavoro. Faccio un altro giro chiedendomi perchè il monumentale Parco Urbano dedicato Karol Wojtyla sia chiuso anche se non appare completamente in stato di abbandono. Foggia è un pò così, ma anche qui c'è una buona parte del centro pedonale e chiusa al traffico, e c'è vita.
Prossima fermata Termoli, ho quasi un'oretta e approfitto per una pedalatina nel largo viale pedonale che porta verso il centro storico portuale. La conosco ma così deserta di pomeriggio nal l'avevo mai girata. 
Torno sul Treno e a san Vito son quasi dell'idea di farmi questi 12 km fino a casa in bicicletta, però un viaggiatore n attesa mi informa che una autobus sta partendo per Lanciano è in partenza ... sarà il tratto più complicato del viaggio, con la bici che non avevo sistemato bene e mi costringe ad armeggiare mentre il bus va per le curve e shakera anche la mia bottiglietta di cocacola semi aperta ... insomma, un mezzo disastro e un ora di viaggio per Lanciano! ma eccomi qua:
felice ! 


Appena lo finisco, ci sarà un video qui